
Pubblico di seguito i l discorso di saluto del Papa fatto ai quasi 150 mila aderenti presenti in piazza San Pietro Io (Denis) e Daniele eravamo prorpio li...un esperienza unica di comunione con la Chiesa
Papa Benedetto XVI
All’Azione Cattolica Italiana
Roma, 4 maggio 2008
Cari ragazzi, giovani e adulti di Azione Cattolica!
E’ per me una grande gioia accogliervi quest’oggi qui, in Piazza San Pietro, dove in passato non
poche volte la vostra benemerita Associazione ha incontrato il Successore di Pietro. Grazie per
questa vostra visita. Saluto con affetto tutti voi, venuti da ogni parte d’Italia, come pure i membri
del Forum Internazionale che provengono da quaranta Paesi del mondo. In particolare saluto il
Presidente nazionale, Professor Luigi Alici, che ringrazio per le sentite espressioni che mi ha
rivolto, l’Assistente generale, Monsignor Domenico Sigalini, e i responsabili nazionali e diocesani.
Vi ringrazio anche per il particolare dono che mi avete voluto offrire attraverso i vostri
rappresentanti e che testimonia la vostra solidarietà verso i più bisognosi. Viva riconoscenza
esprimo al Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che ha
celebrato per voi la Santa Messa.
Siete venuti a Roma in spirituale compagnia dei vostri numerosi santi, beati, venerabili e servi di
Dio: uomini e donne, giovani e bambini, educatori e sacerdoti assistenti, ricchi di virtù cristiane,
cresciuti nelle file dell’Azione Cattolica, che in questi giorni compie 140 anni di vita. La magnifica
corona dei volti che abbracciano simbolicamente Piazza San Pietro è una testimonianza tangibile di
una santità ricca di luce e di amore. Questi testimoni, che hanno seguito Gesù con tutte le loro forze,
che si sono prodigati per la Chiesa e per il Regno di Dio, rappresentano la vostra più autentica carta
d’identità. Non è forse possibile, ancora oggi, per voi ragazzi, per voi giovani e adulti, fare della
vostra vita una testimonianza di comunione con il Signore, che si trasformi in un autentico
capolavoro di santità? Non è proprio questo lo scopo della vostra Associazione? Ciò sarà
certamente possibile se l’Azione Cattolica continuerà a mantenersi fedele alle proprie profonde
radici di fede, nutrite da un’adesione piena alla Parola di Dio, da un amore incondizionato alla
Chiesa, da una partecipazione vigile alla vita civile e da un costante impegno formativo. Cari amici,
rispondete generosamente a questa chiamata alla santità, secondo le forme più consone alla vostra
condizione laicale! Continuate a lasciarvi ispirare dalle tre grandi “consegne” che il mio venerato
predecessore, il Servo di Dio Giovanni Paolo II vi ha affidato a Loreto nel 2004: contemplazione,
comunione e missione.
L’Azione Cattolica nacque come una particolare associazione di fedeli laici contrassegnata da uno
speciale e diretto legame con il Papa, diventando ben presto una forma preziosa di “collaborazione
dei laici all’apostolato gerarchico”, raccomandata “vivamente” dal Concilio Vaticano II, che ne
individuò le irrinunciabili “note caratteristiche” (cfr Decreto Apostolicam actuositatem, 20). Questa
sua vocazione resta valida ancor oggi. Vi incoraggio pertanto a proseguire con generosità nel vostro
servizio alla Chiesa. Assumendone il fine apostolico generale, in spirito di intima unione con il
Successore di Pietro e di operosa corresponsabilità con i Pastori, voi incarnate una ministerialità in
equilibrio fecondo tra Chiesa universale e Chiesa locale, che vi chiama ad offrire un contributo
incessante e insostituibile alla comunione.
Questo ampio respiro ecclesiale, che identifica il vostro carisma associativo, non è il segno di
un’identità incerta o sorpassata; attribuisce piuttosto una grande responsabilità alla vostra vocazione
laicale: illuminati e sorretti dall’azione dello Spirito Santo e costantemente radicati nel cammino
della Chiesa, siete provocati a ricercare con coraggio sintesi sempre nuove fra l’annuncio della
salvezza di Cristo all’uomo del nostro tempo e la promozione del bene integrale della persona e
dell’intera famiglia umana.
Nel mio intervento al IV Convegno ecclesiale nazionale, tenutosi a Verona nell’ottobre 2006, ho
riconosciuto che la Chiesa in Italia “è una realtà molto viva, che conserva una presenza capillare in
mezzo alla gente di ogni età e condizione. Le tradizioni cristiane sono spesso ancora radicate e
continuano a produrre frutti, mentre è in atto un grande sforzo di evangelizzazione e catechesi,
rivolto in particolare alle nuove generazioni, ma ormai sempre più anche alle
famiglie” (Insegnamenti di Benedetto XVI, vol. II/2, 2006, pp. 468-469). Come non vedere in
questa presenza capillare anche un segno discreto e tangibile dell’Azione Cattolica? L’amata
Nazione italiana, infatti, ha sempre potuto contare su uomini e donne formati nella vostra
Associazione, disposti a servire disinteressatamente la causa del bene comune, per l’edificazione di
un giusto ordine della società e dello Stato. Sappiate dunque vivere sempre all’altezza del vostro
Battesimo, che vi ha immerso nella morte e risurrezione di Gesù, per la salvezza di ogni uomo che
incontrate e di un mondo assetato di pace e verità. Siate “cittadini degni del Vangelo” e “ministri
della sapienza cristiana per un mondo più umano”: questo recita il tema della vostra Assemblea e
questo è l’ impegno che oggi assumete davanti alla Chiesa italiana, qui rappresentata da voi, dai
vostri presbiteri assistenti, dai Vescovi e dal loro Presidente.
In una Chiesa missionaria, posta dinanzi ad una emergenza educativa come quella che si riscontra
oggi in Italia, voi che la amate e la servite sappiate essere annunciatori instancabili ed educatori
preparati e generosi; in una Chiesa chiamata a prove anche molto esigenti di fedeltà e tentata di
adattamento, siate testimoni coraggiosi e profeti di radicalità evangelica; in una Chiesa che
quotidianamente si confronta con la mentalità relativistica, edonistica e consumistica, sappiate
allargare gli spazi della razionalità nel segno di una fede amica dell’intelligenza, sia nell’ambito di
una cultura popolare e diffusa, sia in quello di una ricerca più elaborata e riflessa; in una Chiesa che
chiama all’eroismo della santità, rispondete senza timore, sempre confidando nella misericordia di
Dio.
Cari amici dell’Azione Cattolica Italiana, nel cammino che avete davanti non siete soli: vi
accompagnano i vostri santi. Altre figure ancora hanno avuto ruoli significativi nella vostra
Associazione: penso ad esempio, tra gli altri, ad un Giuseppe Toniolo e ad una Armida Barelli.
Stimolati da questi esempi di cristianesimo vissuto, voi avete intrapreso un anno straordinario, un
anno che potremmo qualificare della santità, nel quale vi impegnate a tradurre nella vita concreta gli
insegnamenti del Vangelo. Vi incoraggio in questo proposito. Intensificate la preghiera, rimodulate
la vostra condotta sugli eterni valori del Vangelo, lasciandovi guidare dalla Vergine Maria, Madre
della Chiesa. Il Papa vi accompagna con un costante ricordo al Signore, mentre di cuore imparte la
Benedizione Apostolica a voi qui presenti e all’intera Associazione.